Malattie rare: Telethon-Cariplo finanzia due progetti di ricerca in HT
Due progetti di ricerca di Human Technopole hanno vinto il bando di fondazione Telethon e Cariplo per svelare i meccanismi genetici e molecolari della leucemia mieloide acuta e dell’iperplasia surrenalica congenita. I progetti di Alice Giustacchini (Group Leader, Genomics) e quello di Emanuele Villa e Nicolò Caporale (Testa Group, Neurogenomics) sono stati finanziati rispettivamente con 230 e 250 mila euro.
L’iniziativa Telethon-Cariplo mira a “illuminare la porzione più oscura del genoma umano”, invitando i ricercatori a studiare i cosiddetti “bersagli T-dark”, cioè aspetti genetici e meccanismi molecolari ancora in gran parte sconosciuti o scarsamente compresi, ma che rappresentano un potenziale per lo sviluppo di nuove terapie per le malattie rare.
Il progetto di ricerca di Alice Giustacchini si concentrerà sulla definizione del ruolo della poco conosciuta proteina LNP1 nella leucemia mieloide acuta pediatrica, una forma rara ma altamente aggressiva di cancro del sangue. Al centro di questa patologia si cela un enigma che coinvolge geni danneggiati e “incollati” nel modo sbagliato. Un gene in particolare, noto come NUP98, tende spesso a unirsi ad altri geni, dando vita a cosiddetti “geni fusione”, che possono spingere le cellule verso una crescita incontrollata e, in ultima battuta, al cancro. In questo contesto, la proteina LNP1 rimane avvolta nel mistero, dal momento che il suo ruolo e le sue funzioni sono ignoti. Il Giustacchini Group, con la collaborazione di Ruggiero Norfo (Università di Modena e Reggio Emilia), utilizzerà approcci multiscala per scoprire nuove conoscenze sui meccanismi biologici di trasformazione maligna.
“Comprendere questo gene misterioso potrebbe fornire indizi preziosi per lo sviluppo di terapie, offrendo speranza a coloro che sono colpiti da questa malattia rara ma devastante” dichiara Giustacchini.
Il progetto di Emanuele Villa, con la collaborazione di Nicolò Caporale (Università degli Studi di Milano La Statale), mira invece a studiare il coinvolgimento del modulatore ormonale SP5 nell’iperplasia surrenalica congenita. Si tratta di un gruppo di malattie genetiche caratterizzate da un’insufficiente produzione di due importanti ormoni derivati dal colesterolo, sin dalle fasi di sviluppo prenatale, a causa del deficit dell’enzima 21-hydroxylase, che provoca nei pazienti un aumentato rischio di disordini del neurosviluppo e di una particolare forma di tumori testicolari. Prendendo avvio dagli studi sugli ormoni portati avanti tramite modelli sperimentali basati su cellule staminali e organoidi, il Gruppo Testa mira a dare un impatto traslazionale alla ricerca in questo campo grazie all’approfondimento sperimentale dell’esposizione a modulatori ormonali, e in particolare all’SP5, un transcription factor ancora poco conosciuto.
“Attraverso la modulazione di SP5 testeremo l’opportunità di revertire i fenotipi molecolari e cellulari e ipotizzare nuovi approcci per trattare i sintomi clinici dei pazienti”, sottolinea Emanuele Villa.