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Cecilia Dominguez Conde si presenta

Cecilia è un’immunologa interessata al continuum dei fenotipi delle cellule immunitarie e al modo in cui la genetica può influenzare gli stati cellulari per guidare la malattia. Arriva in HT dal programma di genetica cellulare del Wellcome Sanger Institute (Cambridge, Regno Unito), dove ha studiato l’immunità umana attraverso i tessuti linfoidi e non linfoidi utilizzando la genomica unicellulare.

Ha in programma di iniziare in HT a giugno 2022 nel Genomics Research Center. Il suo gruppo di ricerca implementerà tecnologie genomiche all’avanguardia per studiare lo sviluppo del sistema immunitario nell’uomo e le condizioni genetiche in cui lo sviluppo immunitario è disregolato.

Cosa ti ha spinto a intraprendere la carriera scientifica?

Sono cresciuta circondata dall’attività quotidiana di una farmacia locale, dove ancora lavora mia madre. Questo mi ha reso consapevole fin dall’inizio della miriade di farmaci usati ogni giorno per curare le malattie umane. Mi ha anche reso consapevole dell’incertezza con cui vengono trattate molte malattie umane, che è ciò che alla fine mi ha portato alla ricerca. E dovrei anche dire che gli esperimenti domestici di mio padre hanno giocato un ruolo importante nell’accendere la mia curiosità scientifica.

Raccontaci un po’ della tua ricerca. Su cosa lavorerai al Genomics Research Centre?

Nel mio gruppo di ricerca userò la genomica per comprendere meglio le risposte immunitarie umane. Da un lato, implementeremo tecnologie genomiche per avere una visione ampia dei fenotipi cellulari. Dall’altra parte, collegheremo queste letture fenotipiche con la variazione genetica a livello di popolazione. In particolare, applicheremo questi approcci allo sviluppo umano e alle malattie pediatriche, comprese le rare condizioni genetiche che compromettono la difesa immunitaria o la tolleranza immunitaria.

Quale pensi sia l’aspetto più affascinante della tua ricerca?

La parte più emozionante per me è la capacità di collegare i fenotipi cellulari ai meccanismi della malattia attraverso metodi analitici innovativi che hanno il potenziale di guidarci nella progettazione di migliori interventi terapeutici a lungo termine. In questo momento sono molto entusiasta dei recenti sviluppi nel sequenziamento dei recettori dell’antigene e delle opportunità che si stanno aprendo per monitorare le dinamiche clonali durante lo sviluppo, l’infezione, il trapianto e una serie di altri scenari.

Come hai saputo di Human Technopole e cosa ti ha attratto qui?

Human Technopole sta diventando un’istituzione ben nota tra i colleghi scientifici nelle scienze della vita. Ciò che mi ha attratto qui, in particolare al centro di genomica di HT, è il fatto che sia un luogo unico per gli scienziati che desiderano avere un impatto sulla salute pubblica utilizzando la genomica, le strutture eccezionali, il capitale umano e una prospettiva lungimirante sulla scienza.

Basta con il lavoro! Cosa ti piace fare nel tempo libero?

Quando non sono in laboratorio, amo ascoltare musica ed esercitarmi con la chitarra mentre canto (piuttosto male). Mi piace molto anche andare in bicicletta e non vedo l’ora di esplorare nuovi percorsi intorno a Milano!

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